Perchè “addolcire” l’acqua?

L’acqua che arriva nelle nostre case contiene sali di calcio e magnesio che ne determinano il grado di durezza, espressa in gradi francesi °f (1°f = 10 mg di carbonato di calcio che è un sale per un litro d’acqua).

Per conoscere il grado di durezza della vostra acqua, basta far riferimento alle analisi pubblicate dalla società che gestisce l’acquedotto comunale:

  • fino a 7°f: acque molto dolci
  • da 7°f a 14°f: acque dolci
  • da 14°f a 22°f: acque mediamente dure
  • da 22°f a 32°f: acque discretamente dure
  • da 32°f a 54°f: acque dure
  • oltre 54°f: acque molto dure

(quindi 32°f indicano che in un litro di acqua sono presenti 10*32=320 mg = 0,32 grammi di sale).

Questi sali di calcio e magnesio precipitando formano il calcare che, si sa, non è amico degli elettrodomestici e della pulizia in generale. Infatti col tempo provoca incrostazioni nelle tubature (che la garanzia non copre) e svolgono un’azione corrosiva che può risultare molto dannosa per gli impianti. Un’acqua dura inoltre influisce negativamente sui processi di lavaggio: infatti le molecole che costituiscono il detergente si combinano con gli ioni calcio, formando composti insolubili che, oltre a far aumentare il quantitativo di detergente necessario, si depositano nelle fibre dei tessuti facendole infeltrire. Non dimentichiamo poi la nostra pelle che, stando a continuo contatto con un’acqua calcare, può seccarsi se non addirittura irritarsi.

L’addolcitore ha lo scopo di rendere l’acqua meno “dura” cioè ne riduce il calcare. In che modo?

Facendo passare l’acqua attraverso uno strato di resine (scambiatrici di ioni) che trattengono i sali di calcio e di magnesio e rilasciano ioni sodio che sono solubili ma non incrostanti. Ecco che si ottiene acqua addolcita (senza calcare).
Ovviamente le resine si saturano sempre più di calcio e di magnesio, ma quando arrivano al limite del loro assorbimento vengono nuovamente”rigenerate”mediante l’introduzione di una soluzione di cloruro di sodio (NaCl = sale da cucina). Il processo di “rigenerazione” delle resine è automatico, mediante l’impostazione della valvola elettronica dell’addolcitore in base al volume (dopo un tot. di litri erogati) o a tempo (dopo un tot. di giorni).

Oltre a ridurre l’eccesso di calcare e le impurità, allungando così la vita agli impianti di casa e alle relative prestazioni, l’addolcitore comporta altresì una riduzione della spesa in prodotti anticalcare e detergenti in generale visto che con un’acqua più dolce la rubinetteria per esempio non necessita di grande sforzo per rimanere lucida! Anche i tessuti sembreranno più brillanti nei colori e più morbidi al tatto evitandoci l’uso di ammorbidenti e anti-infeltrenti.

Per questo bisogna sempre valutare l’acquisto considerando molteplici fattori, mettendo sul piatto della bilancia anche i diversi vantaggi indirettamente derivanti dall’utilizzo di un impianto che, in effetti, va a coinvolgere moltissimi aspetti della nostra vita quotidiana.

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