Qual è il migliore “sistema di trattamento acqua”?

Se da una parte i mass-media continuano a martellarci con campagne pubblicitarie volte a farci acquistare acqua in bottiglia, dall’altra parte è sempre più diffusa anche tra gli italiani una coscienza ecologica (ed economica) che porta a preferire il consumo dell’acqua del rubinetto.

Siamo concordi tuttavia sul fatto che non sempre l’acqua che sgorga dal nostro acquedotto domestico ci soddisfa pienamente. Pur essendo controllata periodicamente, gusto e odore possono lasciare a desiderare oppure in alcuni casi le nostre esigenze di salute rendono necessario un “intervento” sull’acqua.

Qual è dunque il migliore “sistema di trattamento acqua”?

Non esiste una risposta univoca perché dipende dall’acqua di partenza e dalle necessità o preferenze personali.

TRATTAMENTO U.V.

Questo tipo di intervento è consigliato nei casi di una falda acquifera molto buona (si pensi a certe zone del Trentino) e una rete idrica nuova (dove non si verificano fenomeni di ricrescita batterica e ricontaminazione durante la distribuzione).

I raggi ultravioletti hanno un alto potere germicida.

Se invece l’acqua di partenza non è buona e sono presenti impurità e inquinanti chimici, saranno necessari trattamenti di filtrazione e reagenti.

MICROFILTRAZIONE

Si tratta di cartucce filtranti da inserire nel sottolavello con lo scopo di trattenere micro particelle in sospensione non visibili ad occhio nudo come fibre di amianto, ruggine, muffa ed alghe, idrocarburi aromatici, alometani e coloranti (grado di filtrazione di 0,5 µm).

Tali cartucce sono composte da una membrana microfiltrante (che assicura un’ottima azione meccanica durante la filtrazione) e il carbone attivo argentizzato in polvere che, oltre a rimuovere l’eccesso di cloro ed eventuali altri composti organici tossici, è anche in grado di contrastare l’eventuale proliferazione batterica.

(vedi: http://shop.ecobay.it/shop/per-l-acqua/sistemi-di-trattamento/filtri-accessori/e-cloud-cartuccia-filtrante-acqua-compatibile-testata-everpure/)

ULTRAFILTRAZIONE

Si tratta sempre di una cartuccia filtrante ma con un livello di filtrazione pari a 0,1 µm.

L’esempio più semplice ed economico di ultrafiltrazione è il sistema CLEANSUI che sfrutta le proprietà assorbenti del carbone attivo combinato con un’innovativa membrana a “fibra cava” in grado di trattenere eventuali batteri e impurità di dimensione fino a 0,1 millesimi di mm.
Migliora quindi le caratteristiche organolettiche dell’acqua di rete, eliminando totalmente dall’acqua eventuali odori e sapori sgradevoli (es. del cloro) e tutte le possibili impurità, anche quelle più piccole, lasciando invece inalterate le caratteristiche minerali dell’acqua.

(vedi: http://shop.ecobay.it/shop/per-l-acqua/sistema-di-ultrafiltrazione-acqua-potabile-cleansui-mitsubishi/)

ADDOLCIMENTO

Il sistema dell’addolcimento agisce sulla concentrazione di sali di calcio e magnesio presenti nell’acqua (che ne determinano il grado di durezza).

Perché addolcire l’acqua?

Talvolta per esigenze di salute ma più spesso per migliorare le prestazioni degli elettrodomestici.

Pur non essendo scientificamente provata la correlazione tra il consumo di un’acqua dura e la formazione dei calcoli, alcune persone per motivi di salute devono evitare le acque con un elevato contenuto di sali minerali (e preferire le acque oligominerali).

E’ invece assolutamente provato che questi sali di calcio e magnesio precipitando formano il calcare che, si sa, non è amico degli elettrodomestici e della pulizia in generale. Infatti col tempo provoca incrostazioni nelle tubature e svolge un’azione corrosiva che può risultare molto dannosa per gli impianti, oltre che per i nostri capi lavati e la nostra pelle.

L’addolcitore ha lo scopo di rendere l’acqua meno “dura” cioè di ridurne il calcare attraverso uno strato di resine che trattengono i sali di calcio e di magnesio e rilasciano ioni sodio (solubili ma non incrostanti).

Oltre a ridurre l’eccesso di calcare e le impurità, allungando così la vita agli impianti di casa e alle relative prestazioni, l’addolcitore comporta altresì una riduzione della spesa in prodotti anticalcare e detergenti in generale (come ammorbidenti e anti-infeltrenti).

(Vedi anche http://mag.ecobay.it/2015/02/12/perche-addolcire-lacqua/)

OSMOSI INVERSA

L’osmosi inversa è utilizzata nel trattamento dell’acqua sia per la desalinizzazione, sia per la rimozione di molecole inquinanti quali tracce di fosfati, calcio e metalli pesanti, nonché fitofarmaci e materiali radioattivi.

Nonostante il sodio svolga importanti funzioni nell’organismo soprattutto a livello cellulare sanguigno, eccessive quantità di sale assunte per periodi prolungati possono causare ipertensione arteriosa e problemi cardio-cerebro-vascolari. Per questo spesso viene consigliato l’uso di acque a basso residuo fisso.

Gli impianti ad osmosi inversa applicano il principio della migrazione delle molecole d’acqua verso una soluzione a bassa concentrazione, producendo quindi un’acqua povera di sale che poi però viene remineralizzata immettendo una minima parte dell’acqua ad alta concentrazione salina.

Ecco che l’acqua in uscita dai depuratori ad osmosi inversa può considerarsi un’acqua oligominerale (povera di sali minerali).

(vedi anche: http://mag.ecobay.it/2015/02/04/impianti-ad-osmosi-inversa-pro-e-contro/).

 

Dopo aver visto i principali sistemi di trattamento dell’acqua potabile casalinga (e aver capito che ciascuno risponde a una o più esigenze specifiche) è necessario, prima di operare qualsiasi scelta in merito, fare chiarezza sulla situazione di partenza e definire l’obiettivo da raggiungere.

Per questo consigliamo vivamente di affidarsi a professionisti che siano in grado di guidarvi con competenza nella scelta che fa al caso vostro, che vi propongano un prezzo accessibile e soprattutto che garantiscano la manutenzione periodica dell’impianto.

Solo con queste premesse il sistema di trattamento acqua non solo sarà una soluzione igienica, sicura ed ecologica ma anche molto apprezzata.

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